Pale di San Martino

Val delle Galline, Val Strut
Cima Fradusta, Lago Manna

Foto Collana

Val delle Galline

agosto 2005

Val delle Galline è una gioia della natura. Vi riveliamo questo segreto perché sappiamo bene: quando avrete traversato la Val delle Galline per il sentiero delle Faranagole, non c'è forza che potrebbe costringervi a lasciare la sicurezza del sentiero attrezzato.

Un accesso indovinato per la Cima della Vezzana, ma anche per la misteriosa Cima delle Comelle. Alquanto meno dipeso di resti di neve (o neve ghiacciato) della Valle dei Cantoni o Val Strut.

La nebbia non ci ha permesso per vedere se è possibile discendere facilmente per ghiaioni (o rocce facile?) dal Nùvolo 3075 (o dalla sella che unisce il Nùvolo alla Cima della Vezzana) alla conca terminale della Val del Galline. In tal caso potremmo fare un bel giro salendo dalla conca a destra allo spallone Nord Est della Cima Vezzana e per la cresta NE alla Cima Vezzana 3192 e ritornando per il Nùvolo alla conca stessa.

Tuttavia possiamo ritornare per la selvaggia Val Strut. Non c'era il ghiacciaio al Passo Val Strut o era sepolto sotto le ghiaie. Pochi resti di neve. Ruscelli d'acqua.

O per la Valle dei Cantoni. Una volta (tredici anni fa) dopo ritorno dalla Via ferrata Bolver Lugli discendendo per Valle dei Cantoni abbiamo incontrato alla sua strettoia con salto due corde di acciaio distese da un lato all'altro come un cancello e con una targa avviso: non discendere direttamente per il fondo della valle.

Se vi piacciono le vie ferrate (anche difficile) provate la Via ferrata Bolver Lugli della difficoltà naturale nell'ambiente bellissimo. Se siete allenati e avete un bel pomeriggio con cielo azzurro (in estate molto raro nelle Pale di San Martino), il sole bagnerà la parete Ovest del Cimon è la tutta via sarà solo per voi.

Il sentiero delle Farangole traversa la Val delle Galline, il suo parte il più basso, attrezzato con un passamano di corde fisse quasi continue. (Nell'estate 1988. ancora quasi alla naturale?)

Se proveniamo dal Rifugio Rosetta all'inizio oltrepassiamo un canale a ridosso del Col dei Cantoni e subito al suo bordo destro (guardando verso su) a mo' di costolina dobbiamo lasciare il sentiero. Saliamo per la costolina o al suo lato destro. Decina metri di primo grado facile, eppure con due passi obbligatori di primo grado superiore.

Possiamo anche dalla costolina ritornare nel canale detto e per canale su con stessa difficoltà ma meno esposto.

Nei entrambi casi appena che è facilmente possibile, ci spostiamo a destra ai prati ripidi. Non sono troppo ripidi, ma eppure con erba bagnata è meglio non intraprendere questa gita. Salendo per prati e poi per sassi entriamo in una conca. Usciamo per la parete destra, marcata con una cascata temporànea (durante pioggia). Saliamo per facile rocce gradinate, a sinistra della cascata fino a comoda cengia ghiaiosa. 40 metri di primo grado divertente. Fin qui si può arrivare tutto facile. Dalla conca per ghiaie dritto su finché a destra si apre la cengia detta che taglia la parete in lieve salita.

Per un'altra cengia ripida saliamo da destra a sinistra per ancora 40 metri di 1 grado divertente. Veniamo al ultimo ghiaione prima grande terrazza sassosa situata tra lo spallone NE della Cima della Vezzana e la Cima Comelle.

Alla terrazza, al suo bordo estremo sinistro, un po' a monte, incontriamo Ferrata Gabitta Ignoti che sale dal Passo di Val Strut alla Cima della Vezzana. A sinistra saliamo alla cima, a destra discendiamo facilmente (corda fissa) alla Val Strut.

novembre 2005


Cima Fradusta

agosto 2005

La salita alla Cima Fradusta 2939 dal Rifugio Rosetta 2581 è una gita escursionistica bella e facile. Per arrivare alla cima dobbiamo camminare nel deserto una mezza ora senza segni rossi, avendo ignorato un cartello. Possiamo anche continuare per Passo Canali 2469 al Rifugio Treviso e ritornare la giornata prossima per Rifugio Pradidali (o per Bivacco Minazio 2250, Passo delle Lede 2699 e Passo della Fradusta 2610) al Rifugio Rosetta.

Prima per il sentiero 707 e poi 709 traversiamo Altopiano, una vasta pianura a mo' di deserto pietroso a 2500-2700 metri dell'altezza. Alcuni direbbero: un po' monotono e depressivo, altri "le plus beau e le plus triste paysage du monde".
Passiamo presso Passo Pradidali Basso 2658, scavalchiamo un colle roccioso e veniamo al Passo della Fradusta 2610. Siamo davanti la Cima Fradusta e il suo ghiacciaio nel oggi tempo in forte ritiro, diviso nei due campi isolati con un lago al suo fronte.

Un cartello con scritto Cima Fradusta ci dirige dritto verso il fianco nord della Cima Fradusta e il suo ghiacciaio. Ma presto i segni rossi deviano a destra traversando orizzontalmente verso Passo delle Lede 2699. Presto o tardi perdiamo ogni speranza che con questa via arriviamo alla vetta. Dal Passo della Fradusta un altro sentiero segnato guida nella direzione opposta (verso Nord) come collegamento scorciatoia con il sentiero 707. Forse chi interessa un collegamento di questo tipo non bisogna segnavia e preferirebbe Lago Manna alla sua via.

Dunque al Passo della Fradusta 2610 ignoriamo questi due sentieri segnati sopradetti. Non è facile lasciare la sicurezza dei segni rossi magari quando ci guidano e dove non vorremmo. Eppure continuiamo senza alcuna segnavia verso Est sul bordo esterno della conca con Lago Fradusta. Non discendiamo nella conca ma camminiamo per piano sassoso nella prossimità del suo bordo. La conca ci è a destra.

Presto troviamo il sentiero (in parte tracce) accompagnato con ometti marcati che ci guidano in lieve arco a destra incontro la cresta Nord-Est della Cima Fradusta al suo posto il più debole. Per sfasciumi (anche sentiero, senza difficoltà) veniamo alla cresta in realtà una larga terrazza sassosa che sale lente verso la cima. La seguiamo a destra e in pochi minuti siamo alla Forcella Alta del Ghiacciaio 2727 e in ancora quindici minuti alla cima.

Non è chiaro perché questa variante facile in tutto senso (senza difficoltà, non faticosa, senza problemi d'orientamento) non è sistemata come il parte integrale della traversata Rifugio Rosetta - Rifugio Treviso. Anche sul Passo Fradusta non c'è cartello Rifugio Treviso o Forcella Alta del Ghiacciaio.

In questa giornata di agosto una ventina di escursionisti vaga attorno Passo Fradusta ma nessuno è venuto sulla Cima. Alcuni credendo pienamente al cartello Cima Fradusta seguono il sentiero magari fino Passo delle Lede. Altri discendono al Lago Fradusta.

Come stagione avanza la superficie del ghiaccio diventa più e più dura, in agosto ghiaccio durissimo azzurrino, solcato con canali di acqua. Nonostante la pendenza modesta non è possibile vi camminare. I due hanno provato attraversarlo usando i sassi gelati sulla sua superficie come appoggi per gambe (qualche volta anche per mani), ma sono stati forzati a ritorno prima della metà della via.

Forse in giugno la traversata è una passeggiata divertente, ma in agosto è troppo pericolosa con possibilità del bagno nel lago. Potremmo speculare che si possa passare tra due campi di ghiacciaio, o per la morena sinistra del campo sinistro come hanno fatto due escursionisti in discesa dalla Forcella Alta del Ghiacciaio. Ma perché queste variante dipese delle condizioni di neve e non escursionisticamente facile quando abbiamo la variante detta, facile e semplice.

Sembra che questa giornata la freddezza del ghiacciaio ha creato un piccolo campo anticiclonico. Non ha permesso le nuvole e la nebbia che coprono dintorno. La pioggia era romantica, ma sulla catena Cimon della Pala - Focobón hanno imperversato i temporali, rivivendo le cascate bianche sulle parete scure.

Ritornati dalla vetta al Passo della Fradusta visitate il Lago Manna. Il lago è precisamente disegnato sulla carta1. Lo avete visto salendo alla vetta? Dal Lago potete uscire il più semplice al sentiero 707 tenendovi un po' a destra.

Notizie

Possiamo anche salire alla Cima Fradusta per la sua cresta Ovest. Dal Passo della Fradusta per il sentiero per il Passo delle Lede. Quando passiamo sotto la Forcella tra Cima Principale e la prossima Cima a Ovest 2900, lasciamo il sentiero e per la morena del ghiacciaio saliamo faticosamente dritto su alla Forcella. Seguiamo la cresta ovest. All'inizio qualche movimento di secondo grado e poi primo grado in parte abbastanza esposto, ma non compromettente.

Dalla Forcella Alta della Ghiacciaio possiamo tentare la salita alla Cima Manstorna 2816 e Cima dei Lastèi 2846. Maltempo ci ha impedito già per la seconda volta. Chissà forse avrete più fortuna. Ci pareva attraverso le finestre nella nebbia che dalla Forcella non dovesse seguire a sinistra il sentiero per il Passo Canali 2469, ma si potesse trovare una discesa più diretta all'ampio avvallamento delle Buse Alte.

novembre 2005
Bibliografia: lfPSMO , lvPSM
1[carta topografica Pale di San Martino 1:25000 foglio 022 di Tabacco. Nulla osta alla diffusione N.163 in data 9/5/90.]

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