San Sebastiano - TamerCima Nord di San Sebastiano 2488
Cima Nord di San Sebastiano 2488Viáz Aut, Cima Livia 2366, Viàz dei Cengioniagosto 2003 Viaz dei Cengioni diventa un sentiero attrezzato. I suoi due posti, dove il cuore batteva poco più presto, sono adesso arredati con chiodi e corda fissa. Il suo honore salva un caminetto, lasciato naturale, sull'accesso al Viaz, una bella miniatura del secondo grado. Possiamo passare più facile: sotto la pietra incastrata ma completamente sporcati dal terriccio o sorprendente elegante sulla sua costolina sinistra. La ferrata Constantini è eppure troppo difficile per molti, adesso per meno ambiziosi si offre Viaz dei Cengioni, meno spettacolare ma sensibilmente più facile. Se volete (una canzone canta: noi vogliamo bello tempo, noi vogliamo belle donne) qualche cosa più adrenalinico, naturale senza compromesso, con difficoltà di primo grado severissimo, provate Viaz Aut. Traversa in parallelo all'altezza di due cento metri più dal Viaz dei Cengioni, dal Canalone di Cima dei Gravinai (quasi dal suo fine sotto la forcella di cresta) al Canalone di Cima Livia (decisamente al ultimo canale a ridosso la parete settentrionale occidentale della Cima Livia). |
Il canalone di accesso al Viaz Aut sovrastato dalla Cima dei Gravinai |
Passo Duran dal Viaz Aut |
![]() Viaz Aut |
![]() Cima Nord di San Sebastiano dal Viaz Aut |
![]() Tamer (Piccolo, Grande e Davanti) dalla Cima Livia |
Cima Nord di San Sebastiano dalla Cresta Sud di San Sebastiano |
Cime delle Lastie e Cima dei Gravinai (con croce) dalla Cima Nord di San Sebastiano |
dalla Cima Nord di San Sebastiano verso Moiazza e Civetta |
Mezzodi - Pramper dalla Cima Nord di San Sebastiano Sullo sfondo a sinistra Bosconero |
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Dal Passo Duran seguiamo il sentiero segnato per Viaz dei Cengioni (nella prima mezza ora comune come per Baita Angelini) fino ad incontrare il Viaz stesso e seguendolo, poco dopo il primo canalone che traversa, il Canalone di Cima dei Gravinai (1.30h). Qui lasciamo il Viaz dei Cengioni, il sentiero sicuro e facile, e saliamo il Canalone, ripido e senza tracce con qualche posto di primo grado, quasi al suo fine, dove grandi massi lisci ci sbarrano la uscita sulla forcella di cresta. Usciamo dal Canalone a destra per una specie di cengia (primi metri di 1 grado superiore). A questo momento non è chiaro come continuare. Si dove traversare salendoci. Presto incontriamo un canale erto che ci giuda nella vicinanza di cresta. Il primo ometto. Nel questo parte il rilievo della cresta è quasi orizzontale e facilmente accessibile. A destra finisce con una forcellina poco pronunciata, dove la cresta comincia con un ripido salto a salire alla Cima delle Lastie Nord 2370 m. Alla forcellina detta è anche il
inizio della cengia Viaz Aut che traversa le parete occidentale
delle Cime Lastei e della Cima San Sebastiano Nord. Ci aspetta
subito una tentazione.
Continuiamo per la cengia (il più difficile posto è dietro noi) e arriviamo allo spigolo della cresta occidentale della Cima Nord San Sebastiano Nord. Prima di aggirarlo, voltiamoci indietro al Viaz oltrepassato. Si vede Cima Gravinài Nord come ultima nella catena di San Sebastiano, con la vetta alla nostra altezza. Il ultimo ometto del Viaz. C'è ancora un ometto decina metri più alto, probabilmente della Via Angelini. Escursionisti forti e avventurosi potrebbero provare questa via diretta alla Cima Nord. ";303e) Giovanni e Corrado Angelini, 21settembre 1959. È un itinerario molto semplice e di facile orientamento. Difficoltà: II"[asPDZ]. Ciò sarebbe un finale di grande soddisfazione, ma continuiamo eppure per la via originaria. Qui si apre la grande rientranza tra Cima San Sebastiano Nord e Cima Livia. Vediamo due canali paralleli, che salgono alla cresta di collegamento tra due cime dette. Il nostro canale è il ultimo a destra, immediamente a ridosso della parete della Cima Livia e il quale sale alla più bassa forcella della cresta. Dobbiamo traversare il fianco meridionale-occidentale (che ci invita seducente a salirlo) della Cima Nord di San Sebastiano, nella leggera discesa, per una cengia discreta fino al primo canale. Forse lo proveremo, ma presto rinunceremo e continuiamo a traversare un po e con due metri in discesa (1° superiore) entriamo nel canale prossimo. E che vorremmo, non potremmo traversare ulteriormente. Saliamo per il canale, per ghiaie ripide, faticoso ma non lungo, alla forcella di Cresta. Da qui Cima Livia non è più lontana. A destra per la cresta in pochi minuti. Una sosta meritata. La cresta meridionale della Cima Nord di SS ci provoca e spaventa.
"303d) per cresta Sud-Ovest
(e per Cima Livia). Giovanni Angelini e Angelo Pasqualin, 29 luglio 1943. Difficoltà: ..., poi II."[asPDZ].
Cresta Sud di San Sebastiano quota 2419, 2420, 2405Baita Angelini 1680 m, Vant de le Forzèle, La Porta 2326 m, Cresta Sud di San Sebastiano quota 2419, quota intermedia 2420, la depressione della cresta 2383 m, Croda delle Caure 2086, El Vantèsel, Van di Gravinài, Baita Angelini 1680 mluglio 2003 "È un lungo crestone, abbastanza uniforme, culminante in tre quote: una meridionale 2419 m immediamente a N della Forcella La porta (2326 m); una settentrionale 2405 m immediatamente a SE della Forcella di S. Sebastiano (2350 m c.); una intermedia 2420 m, a N della quale la cresta presenta una depressione 2383 m. La cresta è facilmente percorribile;"[asPDZ] Proponiamo un giro :
306dd è una variante di "306d) da Forcella La Porta alla Cima 2419.
Gianni e Dino Chiggiato, agosto 1931 (inf. priv.). Difficoltà: II, III"[asPDZ].
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Tamer Piccolo, Tamer Grande, Tamer Davanti dalla Cresta Sud di San Sebastiano |
![]() Cresta Sud di San Sebastiano |
Tamer Piccolo e Tamer Grande come una cima, Forcella anter i Tamer e Tamer Davanti dalla Cresta Sud di San Sebastiano |
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Tamer Piccolo, Cresta Sud di San Sebastiano q2419 e Cima delle Forzelete |
Tamer (Davanti, Grande, Piccolo), Cresta Sud di San Sebastiano q2419, Cima delle Forzelete e Cima de la Gardesana |
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Se veniamo alla Forcella La Porta (del Tàmer) per il Vant de le Forzèle, dopo faticosa salita sul ghiaione arriviamo a un terrazzino avancorpo della vicina La Porta. Bel posto per la sosta, ma anche eccellente posto di osservazione della nostra variante. Dalla Porta andiamo a destra (direzione NE) prima per ghiaie sotto la parete di Cima Sud di San Sebastiano 2419 e poi per la cengia (un passo di 1°+) che entra lateralmente in un camino all'altezza di qualche metro dal zoccolo (meno di 5 minuti). Attacco. Al inizio il camino è molto stretto (come corpo umano), verticale e senza buoni appigli per le gambe. Posto difficile (3° grado) per un escursionista, anche intraprendente. Per la fortuna, dopo due tre metri il camino diventa più facile (primo grado). Nascosti in dentro dal profondo arriviamo presto al bordo sinistro di camino-canalone principale dove forse transita 306d. Una cengia repulsiva guida nell'interno del canalone che è sopra chiuso con un enorme masso incastrato. L'ambiente severo e pauroso. Ci sembra che dovremo ritornare tranne la trappola all'inizio. Ma un altro masso incastrato, qualche metro sotto noi, permette scavalcare al lato opposto del canalone e per il suo fianco destro, traversando a sinistra, uscire sopra masso superiore. Possiamo passare con difficoltà di primo grado con uno o due passi di secondo grado. In contrario del camino iniziale, questo dettaglio è un po esposto (il canalone profondo è sotto) ma sopportabile. Adesso facile per il canalone ghiaioso al costone e in breve sulla cima. Notizia: Ancora a destra di 306d un altro canalone attrae attenzione. Completamente è ghiaioso e pare facile. Porta in obliquo sul costone, cinquantina metri sotto 306d. Resta sconosciuta di difficoltà del costone fino alla confluenza con 306d. Aspettando ottimistico, meno di secondo grado, ma guardando dal alto un raggio di sospetto che non sarà tutto semplice. Questa ipotetica (non verificata) via, è segnata sulla foto in rosso e numerata con 306k come una proposta per esplorazione cercando ancora più facile accesso alla Cima 2419. Accesso alla Cima 2419 dalla Porta è importante perché permette una bellissima aerosa traversata di tutto "Crestone del S. Sebastiano". Una volta arrivati alla quota 2419 ci aspetta solo pure soddisfazione, stupende viste inaspettate e difficoltà divertente. Saliamo alla quota intermedia 2420 e poi discendiamo alla depressione 2383. È possibile continuare alla Cima Settentrionale 2405 (appare come due gemelle) immediatamente a SE della Forcella di S. Sebastiano e discendere alla stessa . "306a)"[asPDZ] Se vorremmo ritornare al Vant de le Forzèle, discendiamo dalla depressione 2383 per il fianco NE, a mo' di una terrazza levigata e bordata dai entrambi lati con ripidi salti che cadono a sinistra al El Vantèsel e a destra al Vant de le Forzèle. Il fianco diventa più e più verde, prima erboso poi barancioso. Prima che si ingombra dai baranci, al bordo destro si sale dal Vant delle Forzèle un valoncello ben percorribile. Grande ometto sul bordo, all'inizio del buono sentiero che scende per il valoncello nel Vant. O possiamo anche continuare per il fianco fino alla Croda delle Caure 2086 (meglio dire alla sella erbosa che avanza La Croda). Il fianco fa un salto e bisogna aggirarlo più a destra intuendo il passaggio tra baranci fitti. Un ometto ben spostato facilita orientazione. Usciamo al lato destro di un corridoio tra fianco principale (in forma di salto roccioso) e Croda delle Caure come una collina verde. Dunque adesso a sinistra per il corridoio in lieve salita in pochi minuti alla selleta tra fianco e Croda delle Caure. Vale la pena una digressione sulla Croda. Un riposo sul tappetto erboso dopo lunga giornata, un sonno ricuperando e calmando, un sogno senza pensiero. Dalla selleta al lato opposto si apre un anfiteatro. Non si scende direttamente nella valle però si traversa il anfiteatro (El Vantèsel) fino alla spala sul suo orlo occidentale, perdendo pochi metri di altitudine. Ritorneremo ancora una volta per esplorare El Vantèsel e salire direttamente sul fianco? Scavalchiamo la spalla e discendiamo, utilizzando un canale o suo orlo destro (sfasciumi o erba, tracce di sentiero) fino alla ghiaione principale (Giarón di Pala). Adesso per il ghiaione al sentiero Passo Duran - Baita Angelini che traversa Van di Gravinài a circa 1600 metri. Forse è meglio uscire dalla colata ghiaiosa alla prima opportunità a sinistra. La colata è profondamente incassata dalle forze naturali con lati sgretolati fino al suolo "cementato". C'è almeno uno avviso nella Baita Angelini che il pernottamento è interdito (tranne "vis maior"). Ma meglio di avvisi, i ghiri custodono la Baita dove abitano nel suo tetto. Non hanno paura di uomini e si comportano come i padroni della Baita. Loro piace bene la note quando si passeggiano, si giocano, morsicchiano legno, facciono rumore, ci guardano nei occhi .... Una decina di anni fa, la baita era completamente arredata come una casa, oggi sono restati solo una tavola e sei brande. La valle è non più lontana come una volta e la baita non ha più necessario isolamento. La strada è arrivata magari a El Vach, minuscolo lago a 1361m sotto il salto sopra il quale sta la baita. Cima delle Forzelete 2448Vant de le Forzèle, Portella de la Gardesana 2100 m, Forcella Larga 2185 m Forzeléte 2365 m, Vant de le Forzèleluglio 2003 La Cima della Gardesana e La Cima delle Forzeléte formano un piccolo sottogruppo a cavallo fra il Vant de le Forzèle a Ovest e Pian di Palùi a Est. Una grande terrazza verde si trova al loro lato orientale e come un bel balcone si estende dalla Forcella Larga pressoché alla Portèla di Gardesana, circa 600 metri sopra Pian Palùi. La vista alla catena Mezzodi - Prampèr è splendida. Da questo angolo è completamente scoperta e non ci può nascondere niente. Ci offre un bel giro:
Possiamo anche salire entrambe le cime.
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![]() Forcella Larga e Cima del Pramper |
![]() Castello di Moschesin dalle Forzele In basso Forcella Larga |
![]() Cima de la Gardesana da un terrazino presso La Porta |
Cima delle Forzelete da un terrazino avancorpo della vicina La Porta |
Il giroLasciamo il Vant dal suo ciglio inferiore (circa 1900 m) a sinistra (Est), dove comincia la parete compatta della Cima Gardesana. Saliamo per un ripido pendio erboso e ghiaioso, a ridosso della parete a destra. Il terreno diventa selvaggio. Saliamo sempre più alto e quando è possibile traversiamo a sinistra alla Portela, abbastanza spostata a sinistra e non molto più alta della nostra altezza. Dobbiamo traversare il pendio ripido in parte sgretolato e solcato da canali. Praticamente senza tracce. Non difficile, ma anche non rilassante. Forse penseremmo che non abbiamo trovato la ottima via alla Portela. Adesso ci aspetta la cresta Nord-Est delle Cima della Gardesana. Da qui la cresta è impressionante, con un salto potente alla mezza del suo sviluppo. Grazie la pioggia non dobbiamo affrontarla, lasciando l'esplorazione della cima per un'altra volta. Continuiamo per paesaggio idillico tipo di pascolo alto alla Forcella Larga dove troviamo un grande riparo naturale. Dalla Forcella Larga (via III 14b) in mezza ora per ghiaione ripido, nel parte superiore un po instabile, arriviamo alle Forzeléte, più preciso alla forcella più alta. "Le Forzeléte 2365 m c. - Serie di forcellette o passaggi della cresta dentata che unisce La Cima de le Forzeléte 2448 m con la Cima de la Gardesana 2466 m."[asPDZ,380] Per la Cima delle Forzeléte ( via 312a) andiamo a sinistra e subito
incontriamo una torre ardita. Salita diretta per una spaccatura
non è facile. Per una cengia stretta proviamo girare la torre a
Ovest (il lato del Vant) e nella sua rientranza prossima
per un canale salire tra due vette della torre. Il inizio di
canale anche non è facile. Un passo di secondo grado,
particolare spiacevole s'è umido.
Dalla torre discendiamo per lato opposto (orientale) per un
fianco di sfasciumi, ripido e ripulsivo. 1° o 1° grado
superiore dipeso della scelta via. Nel ritorno (nella salita) tutto
facile.
La vista e il ambiente isolato non ci deluderà, forse sofriremo soltanto per la vicina, ma irraggiungibile Cima Gardesana. Essi, i quali dificilmente cedono, possono tentare ancora una opportunità, la salita "313d) da Sud-Ovest (da Le Forzélete). Difficoltà: I,II"[asPDZ]. Ma da qui sembra impegnativo. Dalle Forzeléte (via III 14b), dalla forcella più alta discendiamo (verso la Cima Gardesana) per una cengia ghiaiosa (lato occidentale, lato del Vant de le Forzèle) fino sotto la forcella più bassa. Là entriamo in un canale che scende ripido nel Vant. Lo seguiamo sul suo fondo o laterale a destra come è opportuno (avventuroso ma senza difficoltà con qualche passo di 1° grado) fino al terrazzo obliquo che ci guida a destra nel Vant. O se aspirate al grande giro ampliato ( La Porta, Cresta Sud di San Sebastiano) potete dal terrazzo continuare per lato destro del canale già detto, e sì discendere direttamente nel Vant, ma al posto più a monte della variante precedente. Bibliografia: asPDZ |